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NELLO
MEDICI

BREVE BIOGRAFIA DELL'ARTISTA

Nello Medici – L’uomo della montagna

Nato a Montefiorino (Mo) il 20/09/1939, vi mantiene tuttora uno studio di pittura in via Dante Alighieri.
Risiede a Frassinoro, sull’Appennino tosco-emiliano, nella casa-studio di via Matilde di Canossa, 29, dove custodisce buona parte delle centinaia di opere da lui prodotte.
E’ conosciuto come “L’uomo della montagna” grazie alle sue origini, ma anche alla sua passione di cercare cose vecchie, come “mobili, dipinti, oggetti del passato” che hanno fatto di lui un personaggio popolare in molti luoghi dell’Appennino.
La montagna è il simbolo di ciò che non delude, il luogo della memoria al quale tornare, ed è qui che Nello si è trasferito definitivamente, alcuni anni fa, per continuare il suo sogno di pittore.
Il suo percorso di pittore autodidatta comincia intorno ai vent’anni.
Inizialmente usa la spatola come strumento per la sua pittura ad olio, lo stile non è ancora definito, i quadri sono delle grandi macchie di colore in cui si intravedono paesaggi e nature morte.
Poi, passando ai pennelli, comincia quel percorso che ancora oggi continua, una ricerca di personalizzazione, che lo identifica nel vasto campo dell’arte contemporanea.
In tutti questi anni cambia lo stile, le figure si allargano e si restringono in tratti decisi o sfumati, i colori sono densi, caldi, o così tenui da lasciare l’interpretazione di ciò che è dipinto alla sensibilità di chi guarda il quadro.
Nel suo studio, le tele si sovrappongono le une sulle altre, in un concerto di soggetti e colori diversi, che restano lì, in attesa di una mano che le sfogli e dia luce e vita ai loro mondi fantastici.
Tutte le opere mostrano una grande vitalità. Alcune possono avere origine dal terrore, dalla paura, altre dal desiderio, con immagini ambigue e sorprendenti differenze.
La rappresentazione della vita nei suoi quadri è quasi fiabesca, tale da sembrare una trasposizione fantastica di esperienze personali e collettive.
Temi che ricorrono anche nelle sue poesie, che cantano l’amore, l’abbandono, la felicità e il dolore, la partenza e il ritorno, e la natura selvaggia rappresentata dall’incontro con il lupo.
Ha prestato il suo volto all’architetto Lanfranco nel documentario “Domus Clari Geminiani” realizzato sulla costruzione del Duomo

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